Il problema della pausa pranzo.

Con l’arrivo dell’inverno vivo un dramma cosmico: schiscetta sì, schiscetta no?
Vi spiego: lavoro a Milano in pieno centro, il costo di un pranzo veloce (e in dieta, ma con una qualità del cibo e del tempo piuttosto scarsina) in un bar qualsiasi della zona, mi costa un buono pasta + almeno una moneta pesante (quella che vale 2) al giorno.
Per molto tempo ho passato la mia pausa pranzo in ufficio, a lavorare e a mangiare piatti cattivi, cari, freddi di inverno, caldissimi d’estate. Da un anno e più ho deciso di vivere meglio.
D’estate (quest’anno molto meno, per svariati motivi) mi sono abituata a portare la schiscetta con dentro insalata e proteine e ad andare al parco a mangiare, da sola o in compagnia (di un libro o di un’amica).
D’inverno il problema è che – anche se porto il bento box – alla fine mangio davanti al computer. E non è che mi faccia molto bene. Però se vado al parco… mi congelo!
Eppure la mia dieta mi permetterebbe di cucinare la sera qualcosa di buono e poi di mangiare sano (e in modo molto variato) tutti i giorni… ma voi, voi come vi organizzate? Cosa fareste? Aiuto.
(la foto è di I love egg che ha un bellissimo set di bentobox su Flickr. Brutta roba l’invidia, Aurora… eh!).
10 Responses
Purtroppo il pranzo è in ufficio rimane sempre triste. Io mi sono organizzato portando nell’ordine:
1) piastra per panini
2) forno a micronde
3) forno Pizza Ferrari G3
… alla fine … la tristezza rimane.
Perche’ mangiare al pc fa male? Se dovessi mangiare tutti i di’ con gli altri in istituto, saprei ogni giorno di chi ha parlato Vespa: non mi sembra un gran vantaggio.
@massigrassi, lo capisco. Nel vecchio ufficio avevo una specie di cucina portatile… ma la tristezza rimaneva.
@Ricambi, il problema è che i miei colleghi mangiano davanti al pc :-D scherzo… è che al parco si sta meglio… decisamente!
io lavoro in una zona di milano non molto servita, quindi per non vivere di pizzette e foccacce mi porto da mangiare da casa. quiche, insalata, insalata di farro/orzo/mix di cereali, vellutata. magari con l’inverno andrò di minestroni pronti del banco frigo, che non sono male. per quanto riguarda il pc, la tentazione è forte, ma io di solito mi porto un libro per resistere…
sì, comunque la metti, mangiare in ufficio (davanti al pc o dietro, non cambia) fa veramente tristezza.
e anche sul parco ho delle riserve: almeno durante la pausa pranzo voglio un po’ di socialità, una sana chiacchiera.
per cui vado di bar, in tutte le sue varianti (dal chiosco sfigas alla pizzeria unta ecc. ecc.).
ma la schiscetta no, grazie. preferisco vivere.
come ti capisco!
io per un breve periodo ero riuscita a scroccare quella che veniva definita sala riunioni (un tavolo ben separato dagli altri e senza pc). mangiavo li’ e poi – tempo permettendo – uscivo a fare 2 passi, anche col freddo, o a leggere un libro al parco.
il problema era la socialità in ufficio. ero quella che “non vuole stare con gli altri”. insomma, sono solitaria di natura e non mi pesa,ma l’etichetta di eremita alla fin fine un po’ segna.
@valentina, sei la mia eroina! :-D
@giuliana, ti assicuro che dei bar qui intorno se ne salvano due o tre, di cui due molto cari sul lungo periodo. meglio la schiscetta.
@aswife, sulla mia socialità ormai anche i colleghi ci hanno messo una pietra sopra! :-)
naaaaah, nessun eroismo, solo molte verdure bioexpress da smaltire e cucino porzioni doppie la sera :P secondo me poi se ti abitui a mangiare meglio non ti pesa più tanto…
Anch’io come te ho cominciato a cucinare la sera per il giorno dopo; anche se devo dire che o mi stufo di mangiare le stesse cose, o sono sfinita quando vado a preparare un secondo pasto alle 11 di sera.
Per l’inverno se riuscirò a trovare un vero thermos ermetico mi preparerò zuppette e invidierò la tua possibilità di mangiare dietro a un computer perchè io mangio in treno…
auro, qualcuno si è posto più o meno la tua stessa domanda :-)
http://www.dissapore.com/mangiare-fuori/milano-e-la-capitale-del-tradimento-in-pausa-pranzo-e-io-so-perche/